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TERZO

 

 

vista del paese di Terzo dal drone (c) L'Ancora

vista del paese di Terzo dal drone (c)

Terzo (Ters in piemontese) è un comune italiano di 847 abitanti della provincia di Alessandria, sulla sponda sinistra del fiume Bormida, a tre km da Acqui (da qui il nome, di origine romana, che segnalava la distanza del capoluogo termale) lungo la direttrice verso Savona, seguendo il tracciato della antica strada romana (la via Aemilia Scauri). Il borgo antico è collocato su una rocca che si apre sulle valli Bormida ed Erro. Più di recente, nella zona pianeggiante intorno alla stazione ferroviaria e alla strada statale della valle Bormida, si è sviluppato un nuovo nucleo abitativo e produttivo.

Sindaco è Maurizio Solferini, v.sindaca Federica Borgatta.

Vi sono tracce di insediamenti dei Liguri prima della dominazione romana, iniziata nel II secolo a.C. e durata fino alla fine dell’Impero. Dopo la dominazione longobarda e franca, la storia di Terzo segue le vicende dei vescovi di Acqui (a cui l’imperatore Ottone III nel 996 assegna il territorio del paese) e dei signori locali, feudatari e proprietari del castello (le cui notizie risalgono fino al X secolo), fortificazione collocata in un punto strategico per il controllo delle comunicazioni verso la Liguria. Verso la fine del 1300, Terzo passa sotto il controllo dei Malaspina. Dopo diversi passaggi nel corso del XVI secolo, il feudo di Terzo viene comprato dai fratelli Avellani, mercanti di stoffe in Acqui, che acquisiscono il titolo di conte. Terzo subisce i contraccopli del conflitto tra l’imperatore Carlo V e il re francese Francesco I, mentre nel 1691 ad un pesante saccheggio si accompagnano incendi e distruzioni.

Dopo il passaggio ai Savoia a inizio del XVIII secolo, il paese viene venduto alla famiglia Leardi, a cui passa il titolo nobiliare. Diverse famiglie facoltose si insediano nel borgo, costruendo importanti dimore. Dell’antico castello, andato in rovina nel ‘700, resta l’imponente torrione.

Oltre all’antica cappella di san Sebastiano (demolita nel 1973) e a quella dedicata a santa Libera e san Bernardo nella valle Bogliona, a Terzo i due luoghi religiosi più importanti sono due: la chiesa di s.Antonio, la più antica, collegata con il complesso del castello, oratorio delle congregazioni locali (“disciplinati” e “battuti”), distrutta nel 1691, poi ricostruita, ospita tuttora la confraternita del paese. L’imponente chiesa parrocchiale dedicata a san Maurizio, costruita nella seconda metà del ‘700, presenta una ricca dotazione di arredi, dipinti, ed un importante organo a canne.

Nel corso dell’Ottocento il paese registra un notevole sviluppo democrafico, giungendo a superare i 1.500 abitanti nel 1911, cui segue un lento declino nel corso del secolo. Dal 1971 ad oggi si stabilizza tra gli 800 e i 900 residenti. Dal 1929 il regime fascista soppresse il Comune, aggregando Terzo ad Acqui (da qui la dicitura “Terzo d’Acqui”); l’autonomia comunale venne nuovamente riconosciuta e ripristinata nel 1947. Accanto all’attività agricola (dove prevale la coltivazione della vite), nel corso del Novecento si insediano nell’area di pianura diverse imprese manifatturiere.

Sede di asilo dagli anni ‘30 (prima gestito dalle suore Luigine, poi da maestre laiche fino 1995) e scuole elementari (già dal secondo Ottocento, anch’essa chiusa nel 1995), nel secondo dopoguerra ospita corsi di istruzione popolare per adulti. Pur essendo un piccolo centro, ospita importanti eventi culturali (“Terzo Musica”, concorso letterario “G.Gozzano”), diverse associazioni (Alpini, Azione Cattolica, Confraternita di sant’Antonio Abate), la biblioteca comunale.


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la torre di Terzo

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risorse e collegamenti esterni
  1. G.REBORA – A.CROSETTO, Il Castello di Terzo, Alessandria, Ed. Dell’Orso, 1988
  2. A.ARATA – C.ZANETTA, Terzo e la sua Chiesa, Acqui T. 1993
  3. AA.VV., Terzo Millennium, Ovada, Tip. Pesce, 2001
  4. AA.VV., Terzo. Luoghi Persone Radici, Ovada, Tip. Pesce, 2012
  5. Sito ufficiale del Comune di Terzo 
  6. la pagina su Wikipedia
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